“Aprile dolce dormire"...ma non per il glicine di Villa Bardini che, nonostante l attacco mondiale dovuto al Covid 19, non smentisce mai. Ed è proprio in questo mese che inizia a fiorire e profumare nel fantasmagorico scenario di una delle ville più eleganti e suggestive di Firenze. Il glicine (dal greco pianta dolce) è una pianta asiatica, di origini antichissime, molto coltivata in Cina dove simboleggia la disponibilità e l’amicizia, nonché la longevità e l’immortalità. Il suo nome scientifico è wisteria sinensis, da Kaspar Wistar, un antropologo e botanico statunitense che a metà del 700 studiò per primo le caratteristiche di questo vegetale profumatissimo. La prima pianta di wisteria approdò in Europa nel 1816 per mano di un capitano inglese, Robert Welbank, che una sera di maggio si trovò a cena da un ricco commerciante di Canton. I due cenarono sotto una pergola di glicine in fiore, una pianta che i cinesi chiamavano Zi Teng ovvero vite blu, e il capitano ne ebbe due in dono da portare in Inghilterra. Tornato a casa, le regalò al suo amico C.H. Turner che piantò nel proprio giardino nel Surrey. Dopo tre anni, il glicine fiorì e fu così che si estese la coltivazione di questa pianta ornamentale nel vecchio continente, arrivando in Italia intorno al 1840.Una delle piante rampicanti più apprezzate al mondo, dal fusto flessibile e morbido, può raggiungere anche i 15 metri di altezza con i suoi meravigliosi fiori viola-lillà che emanano un profumo inebriante.Si adatta facilmente a varie tipologie di terreno e predilige le zone ben soleggiate ed è per questo molto popolare un po’ in tutto il mondo, simboleggiando la primavera e dunque la rinascita. Una rinascita che attendiamo tutti con ansia, in questi tempi di incertezza e spaesamento.
Per seguire in diretta la fioritura del glicine di Villa Bardini potete cliccare sul link:
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