La Porta Sud è stata la prima ad essere stata realizzata, mentre le altre erano ancora lignee.
L'Arte di Calimala commissionò ad “Andrea de Pisis”, un artista di origine pisane, la realizzazione di due battenti raffiguranti la storia di San Giovanni Battista, il patrono di Firenze.
Si tratta di un’opera monumentale in cui le scene, collocate entro 20 formelle polilobate, sono sottolineate dalla doratura, riportata nuovamente alla luce grazie al recente restauro.
Il battente di sinistra narra la vita del santo, mentre in quello di destra vengono raffigurate le storie del suo martirio. La lettura avviene dall'alto verso il basso, a coppia di formelle, prima una porta e poi l'altra. A concludere, le 8 formelle in basso, 4 in ogni battente, raffigurano le virtù teologali (Fede, Speranza e Carità) e cardinali (Fortezza, Temperanza, Giustizia e Prudenza). L'ultima formella è quella dell'umiltà che in realtà risulta essere anomala, ma per ragioni di simmetria e di contenuto si è deciso di inserirla in quanto quest'ultima rappresentava una qualità riconosciuta a San Giovanni poiché egli si riteneva inferiore a Dio.
Nonostante la porta riporti il nome di Andrea Pisano non fu lui a fonderla poichè non era in grado di padroneggiare una tecnica così complessa e difficile, infatti furono chiamati dei fonditori veneziani che riuscirono ad influenzare numerosi artisti, cambiando per sempre la storia dell’arte fiorentina.
Attualmente abbiamo una copia in loco, mentre la porta originale si trova al Museo dell’Opera del Duomo, esattamente come le altre del Ghiberti.
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Andrea Pisano, Porta sud, 1330-36. Bronzo dorato, 4,9 x 2,8 m. Firenze, Battistero. Copia moderna, originale al Museo dell’Opera del Duomo, Firenze.
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