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Immagine del redattoreTre passi per Firenze

Storie di pietre e marmi fiorentini: la Breccia Medicea

Aggiornamento: 12 set 2020

La famiglia Medici è nota per aver commissionato nel corso della storia importanti opere d'arte, ma non molti sono a conoscenza del fatto che diedero il loro nome anche ad una tipologia di marmo, la celebre Breccia Medicea. Questa pietra si presenta venata con numerose sfumature dal colore viola al colore verde, con tracce anche di rosso, bianco, giallo o grigio.

Questa tipologia di materiale venne largamente utilizzata dalla seconda metà del Cinquecento per volere del Duca Cosimo I e come riportò Giorgio Vasari in una sua lettera: "Tornai ieri da Pietrasanta, ed abbiamo trovato una cava di mischi bellissima e grandissima, che S.E. (Duca) vuol fare di quella l'opera di San Lorenzo". Questa testimonianza confermò che i Medici avevano il monopolio sulle cave di Serravezza e che questo materiale fu utilizzato a Firenze negli edifici più importanti della famiglia come le Cappelle Medicee, il coro del Duomo, gli interni di Palazzo Pitti e Palazzo Vecchio.

La breccia medicea fu usata prevalentemente per ambienti interni, ma ne troviamo testimonianza anche in tre opere esterne: gli obelischi di Santa Maria Novella, la fontana del Biancone in Piazza della Signoria e la colonna di San Felice.


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