Quando diciamo "a occhio e croce" vogliamo indicare una cosa fatta in maniera approssimativa e non precisa, ma come nasce questo modo di dire tutto fiorentino?
Il proverbiale detto ha origini molto antiche che si legano al linguaggio delle tessitrici dell'Arte della Seta di Firenze. Quando durante il lavoro di tessitura si rompeva un filo le donne dovevano "rappezzarlo" subito, ripassavano con l'ago il filo rotto più volte ad occhio e poi lo disponevano su due verghe trasversalmente, quindi a croce.
Da qui nasce l'espressione "ad occhio e croce" che ricorda quei panni che non venivano eseguiti in maniera perfetta, ma recavano dei rattoppi approssimativi!
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